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Quanto ci facciamo condizionare dagli altri? Quale influenza hanno su di noi le altre persone? La psicologia in questo campo si è davvero impegnata nelle ricerche e nelle teorie. Qui ti voglio raccontare un’affascinante esperimento che spiega come e quanto ci facciamo condizionare dagli altri!!
😯🙂 Premessa: Questo articolo è dedicato a un pubblico femminile. Se però ti interessa l’argomento e vuoi leggerlo filtrato dal fiocco blu, puoi recuperare la versione al maschile semplicemente cliccando qui!

Ti è mai capitato di non sentirti libera di scegliere?

Ti è mai capitato di non sentirti trascinare dalle scelte degli altri?  Io ne parlavo qualche giorno fa con una cara amica, che mi raccontava di quello che lei chiama affettuosamente “l’effetto insalatina”. Di cosa si tratta? Consiste nell’ordinare al pub un’insalata perchè le altre in compagnia scelgono una pietanza ultra-ipo-calorica. Lei mi diceva che l’effetto insalatina“è un vero e proprio dramma del mondo femminile.”
Non sentirsi libere di scegliere molto spesso è legato ad alcune dinamiche di gruppo. Per questo, un po’ simpaticamente, ho pensato ad un articolo che possa aiutarti a capire quanto siamo influenzati dagli altri. Così, la prossima volta potrai ordinare serenamente il tuo hamburger a quattro piani, giustificando la decisione anche attraverso un certo rigore scientifico. 🤣 Buona lettura! 

Vuoi rendere davvero utile ciò che leggerai?

Ti piacerebbe passare dalle parole ai fatti? Trasformare ciò che imparerai da questo articolo in realtà? Ebbene, ti consiglio allora di leggere anche questo breve articolo su “Come trasformare i contenuti che ti interessano in benessere pratico.”

Quando esci e speri di mangiare il mondo, ma …

3..2..1 week end! Finalmente! Dopo una settimana di stress questa sera, ufficiale, si esce!
Non ce n’è per nessuno: ore 21.00, appuntamento con il gruppo di amici alla birreria/paninoteca, quella che fa l’all you can eat di hamburger. Va beh, ciao. Sta sera si esagera!
⚠ Comincia la preparazione: non bisogna lasciare nulla al caso. Parte la strategia pre-abbuffata!
In previsione di una cena atomica, a pranzo ti tieni leggera: fai attenzione a non esagerare, appena da non svenire e quel che basta per far partire la fame di uno squalo! Un’ora di palestra? Massì, così bruci un po’ e lo stomaco ti si allarga come un pallone aerostatico! Merenda? Evitare! Doccia e vestito tattico un po’ largo, evitare l’effetto cotechino. Perfetto, ore 21.05 si parte di casa. Per due motivi:
  1.  Si arriva sempre rigorosamente in ritardo;
  2.  Più aspetti più la fame aumenta!!
Con la furia di un giaguaro piombi all’interno del locale. Saluti gli amici, si è aggiunto anche qualche componente nuovo. Prendi posto. Ecco il menù: parte il loop! Il cervello è una bomba ad orologeria, gli occhi sfrecciano sulla lista, il naso percepisce persino la pizza presa dal tizio del ristorante a due isolati da dove tu sei seduta. Lo stomaco ruggisce come le auto truccate e non parli perché la tua salivazione ha raggiunto i livelli del lama!

Che cos’è l’effetto insalatina?

Finalmente: si ordina! Ma… sei ultima.
Un po’ di rammarico, ma poco male: la fame aumenterà ancora di più! I ragazzi cominciano ad ordinare i loro panini ricchi di grassi saturi, patatine fritte e salse ipercaloriche. Poi tocca alla prima ragazza. È una nuova, con la sua vocina rosea dice:
Io prendo
Tu sei già pronta per la sfida…
un’insalata…
Un’insalata? HA DETTO UN’INSALATA?
Forse comincia dal contorno! Forse un’insalata di mare? Un’insalata russa? di burro?
Sì! Un’insalata mista!! Grazie!!
(COSA?!?!??! 💥!!!)
La ragazza al fianco la guarda. Tocca a lei ordinare. Si irrigidisce, si morde le labbra e dice (No, ti prego non dirlo!!) «Anche per me» (NOOOOOOOOoooooo!!). È finita, ufficiale! È scattato l’effetto insalatina!
L’effetto insalata è un dramma del mondo femminile. Ogni week end milioni di ragazze escono di casa sapendo già che anche sta sera ordinare al pub sarà una sfida. La prova costume sembra sempre alle porte, anche appena rientrati dalle vacanze. Alcune ragazze cedono al conformismo della dieta fai da te, alla democrazia del sedano. Ogni scelta viene dettata dalle catene del cibo light, dalla tirannia del broccolo.
Poco a poco tutte ordinano lo stesso Gandhi menù e quando arriva il tuo turno, con la voce da zombie tenti un ultimo recupero: «Sì, anche io… con un po’ di olio». E non è finita: una ragazza, che desiderava sfondarsi di ciccia tanto quanto te, fischietta: «Anche condita? Hai molta fame sta sera!?». NO MA GRAZIE.

Quanto ci facciamo condizionare dagli altri?

Si parla di conformismo. Siamo nel 1956 e Solomon Asch, psicologo polacco, decide di studiare come le nostre decisioni possano essere influenzate dalle compagnie che frequentiamo. L’esperimento che utilizzò per le sue indagini consisteva più o meno nell’effetto insalata. Te lo spiego!
Il protocollo sperimentale prevedeva un povero malcapitato in mezzo a 7 collaboratori di Asch.
Il poveretto non era al corrente di come i suoi compagni di avventura fossero tutti ricercatori addestrati; credeva fossero volontari per l’esperimento tanto quanto lui. Durante il test venivano presentate agli 8 partecipanti diverse tavole a coppie di due:
  1. Nella prima tavola c’erano sempre tre linee di diversa lunghezza;
  2. Nella seconda veniva rappresentata una sola linea, uguale però ad una delle linee disegnate nella tavola precedente.
Il test consisteva nel capire a quale delle tre linee della prima tavola corrispondesse la linea della seconda tavola.

Un errore presente il 75% delle volte!!

L’esperimento continuava. Si chiedeva al gruppo di valutare le tavole, cominciando dai complici (come quando si ordina e tu sei ultima). Ad un certo punto, i collaboratori cominciarono a dare tutti assieme risposte sconclusionate e scorrette. Ad esempio, paragonavano l’asticella della seconda tavola con una molto più piccola o molto più grande.  Insomma, anche dove era palese l’evidenza, i complici davano tutti insieme risposte oggettivamente impossibili.
Ebbene, anche di fronte all’errore, il 75% dei veri partecipanti al test, ovvero di quelle persone che non sapevano della truffa, si conformò almeno una volta alla pressione del gruppo, pur sapendo che la scelta che stavano facevano era scorretta. Solo il 25% dei partecipanti non aderì mai alle scelte della maggioranza; tutti gli altri accettarono le dichiarazioni del gruppo di appartenenza e le fecero proprie.

Questo esperimento ha dimostrato come tante volte e per tantissime ragioni ci leghiamo a gruppi o ideali che non ci rappresentano e non sentiamo nostri; perdiamo parte della nostra identità e la barattiamo con un po’ di compagnia.

Come non subire le decisioni degli altri?

Nella vita può capitarti di sentirti fuori posto; questo non significa necessariamente che gli altri sappiano dove stanno andando o dove sia meglio condurti. Tante volte neppure il gruppo di cui facciamo parte sa bene quale direzione sta prendendo. La morale forse è che non bisogna sempre lasciarsi trascinare, soprattutto quando non siamo sicuri della scelta. In questi casi… fatti una domanda in più, chiedi una volta in più, confrontati una volta in più: potrebbe davvero fare la differenza sul percorso che stai affrontando.
Detto ciò, il prossimo week end ordina un panino a tre piazze e se qualche ragazza ti guarda con gli occhi sgranati di chi un po’ ti invidia o è ancora succube dell’egemonia ipocalorica, beh non trovare scuse: appoggiati alla scienza! (ma senza esagerare, eh!) 😉🤣

A presto,
Giuseppe Marino