Prendi in mano la tua vita! Riprendi in mano la tua storia! Scegli di puntare su di te!

Obiettivo? Prendere in mano la propria vita!

Quante volte hai sentito una tra queste frasi? A me capita molto spesso di ascoltarle e talvolta di suggerirle durante qualche percorso terapeutico, oppure in aula negli incontri formativi di coaching e psicologia.

Ebbene, oggi, ti do una lettura particolare del “prendere in mano la propria vita!”. Dopo molto tempo, ho riordino i documenti sul pc. Sul desktop mi è comparsa una relazione molto particolare di un mio giovane caro concittadino, Alessandro Quaroni. Il documento parla del famoso cubo di Rubik (quello suddiviso in tanti mattoncini colorati da riordinare, per intenderci). In modo davvero interessante, Alessandro ha intersecato – assieme ai pezzetti del cubo – tantissime materie e moltissimi spunti che ho raccolto qui sotto, combinandoli a mia volta con alcune considerazioni filo-psicologiche.

Il risultato, a mio parere, è una metafora estremamente valida della vita. Buona lettura! 🙂

Prendi in mano la tua vita, che poi è un cubo!

Primo step – se hai un cubo di Rubik accanto, beh prendilo in mano.

Il cubo di Rubik è frutto della mente di un professore ungherese, architetto e scultore: il Dott. Erno Rubik. Nel 1974 costruisce il cubo. Lo chiamerà Magic Cube, ovvero cubo magico… e il cubo di Rubik magico lo è sul serio. È formato da 8 vertici e 12 spigoli, che ruotano attorno a 6 centri fissi.

Prendere in mano la propria vita! Cominciamo? Sì, ma da dove?

🎲 IL CUBO di RUBIK: Ok, cominciamo … sì, ma da dove?  Ci viene spontaneo domandarci se sia davvero possibile dare alla figura un aspetto meno caotico! Quante posizioni possibili esistono? Quante combinazioni?! Prima giriamo a destra, poi magari a sinistra, su.. ancora a destra, nulla!! Panico totale 😵 … e poi ci sentiamo inutili, inefficaci. La situazione non accenna a risolversi. A sto punto… conviene forse smontarlo 😠

*** Un filo di perfidia e una valanga di rabbia ci fanno tremare le mani. Distruggerlo, sì. Farlo in piccoli pezzetti, minuscoli, e poi ricomporlo a nostro piacimento. Potrebbe essere una buona idea…  😈 ***

Potrebbe? Beh, scomponendolo e rimontandolo alla cieca c’è solo una probabilità su dodici di ri-assemblare i pezzi in modo corretto: in caso contrario il cubo non sarà risolvibile.

🌿 LA VITA: Spesso capita di trovarci in difficoltà, di perdere i pezzi o di sentirci confusi. Il disordine che proviamo è sicuramente paragonabile a quello del cubo; a volte non è facile trovare una soluzione, ci sembra tutto troppo invischiato, incastrato e senza vie di uscita. Allora, occorre fare il punto. Capire come e verso quale direzione muoversi. Non si tratta di uno stallo, ma è necessario valutare bene il perché delle nostre azioni, il motivo che ci ha spinti verso quel gomitolo soffocante. In questi momenti ci vien voglia di mollare tutto, staccare i pezzi, essere violenti su noi stessi e con gli altri: non è però la soluzione. Quando siamo in difficoltà, facciamo attenzione, non lasciamoci dominare dall’angoscia. Andiamo a piccoli passi, cominciamo con un solo colore…

Prendi in mano la tua vita dalla parte giusta, come con il cubo

🎲 IL CUBO di RUBIK: Per cominciare, analizziamo il cubo e il suo apparente disordine. Ci occorre una buona visione d’insieme. Studiamo la posizione del cubo in modo oggettivo: attraverso il calcolo combinatorio e le regole di  impossibilità. Scopriamo allora 3 regole fondamentali:

  • Prima regola: orientamento degli spigoli. Ogni possibile permutazione dei cubetti deve essere pari, perché ogni mossa genera sempre una modificazione pari negli angoli e negli spigoli; Non c’è modo di cambiare l’orientamento di un solo spigolo, senza spostarlo di posizione e non mutarne di conseguenza la posizione di almeno uno fra gli altri;

🌿 NELLA VITA: Lo spigolo è un crocevia di persone, esperienze e sentimenti; sbattere contro lo spigolo del nostro comodino fa tremendamente male!💢😖  Lo spigolo però ci ricorda quanto la nostra vita sia intrecciata con gli altri: non siamo soli (anche quando siamo soli .. Jovanotti cit.). Ogni nostra decisione influenza inevitabilmente anche il nostro contesto. Parimenti, le scelte degli altri e le posizioni che assumono possono orientare in maniera diversa i nostri atteggiamenti: se il nostro/la nostra partner comincia a mancarci di rispetto, come possiamo nutrire ancora gli stessi sentimenti di quando ci dimostrava affetto? 💔.

  • Seconda regola: orientamento degli angoli.  Per quanto riguarda gli angoli, analogamente a quanto succede per gli spigoli, non esistono combinazioni di mosse base che cambino l’orientamento di un solo angolo e lascino immutata la posizione e l’orientamento di tutti gli altri cubetti. Infatti come nel precedente caso, si dovrebbero avere a disposizione delle permutazioni dispari.

🌿 NELLA VITA: l’angolo è il nostro punto di vista. Ogni angolo presuppone un nostro atteggiamento a ciò che accade. Possiamo ridere di una giornata storta🌧🤣, oppure possiamo prenderla davvero male🌧😭; possiamo arrossire per un regalo inaspettato o esserne estremamente imbarazzati; magari andare in ansia per quella critica sul lavoro, o rimanerne completamente indifferenti. Insomma, l’angolazione da cui guardiamo il mondo influenza decisamente le nostre giornate!

  • Terza regola: parità delle permutazioni. Le sole posizioni ottenibili, a partire dalla posizione standard, sono quelle in cui il numero dei cicli che agiscono sui cubi spigolo e sui cubi vertice danno una differenza pari. Per cui ci deve essere una certa posizione iniziale ben determinata fra angoli e spigoli.

🌿 NELLA VITA: esistono dei limiti. Spesso ce ne dimentichiamo o sperimentiamo l’idea del limite come qualcosa di costrittivo e dall’aspetto estremamente negativo. Siamo abituati a pensare che tutto sia infinito, sconfinato, sempre oltre… la realtà è differente, per fortuna. Per quanto le limitazioni cambino e si modifichino, fanno comunque e sempre parte del nostro quotidiano. Molto sovente non ce ne accorgiamo, ma un limite può essere qualcosa di estremamente positivo: pensiamo anche solo per un attimo ad una coda infinita di carrelli in fila alla casa, bello? Baciarsi… per 6 ore di fila no stop? 😟 Un invito a pranzo dalla nonna, ma lungo due settimane… senza alzarsi dalla sedia?

➡ Tenendo conto di queste tre regole possiamo utilizzare il calcolo combinatorio e formulare le possibili combinazioni. Ebbene, sono circa 43252003274489856000 combinazioni … forse non illimitate, ma sono comunque un buon numero. No?

Prendere in mano la vita… una faccia alla volta

🎲 IL CUBO di RUBIK: Solitamente, per ordinare il cubo di Rubik, si comincia creando una faccia dello stesso colore! Fin qui tutto ok, non è molto complesso come procedimento. Ma appena arrivati a quel punto, che accade? Molti giocatori si bloccano. La paura di perdere ciò che hanno creato è davvero tantissima. C’è il timore e l’insicurezza che qualcosa possa andare storto. E se si perde anche la faccia colorata? Ebbene, come da regola matematica, è corretto ricordare al giocatore che senza modificare anche solo parte della faccia colorata, le altre facce del cubo non si andranno mai a comporre.

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🌿 NELLA VITA:Cambiare non è sempre facile, anche quando la situazione è complessa. La sicurezza di un piccolo lido, apparentemente tranquillo, può mettere in scacco l’intera nostra storia. Eppure, quell’appiglio fuori dall’acqua, non è che la punta dell’iceberg di ciò che realmente siamo! Quante volte rinunciamo a essere noi stessi? Prendere una nuova posizione, rimescolare gli angoli, rinnovare gli spigoli tante volte è necessario per ordinare i nostri colori. Metterci in gioco negoziando la nostra zona comfort può dare il via al cambiamento decisivo verso la giusta forma!

Intanto qualcuno ci prova, qualcuno prende in mano la propria vita!

🎲 IL CUBO di RUBIK: Ci sono giocatori che tentano. Riescono a rischiare ciò che hanno di certo, così si superano. Il cubo in parte si scompone, la faccia baratta momentaneamente qualche pezzo, ma dopo alcuni passaggi, ecco che compare un nuovo colore intero: un secondo risultato!

*** digressione filosofica*** Per Nietzsche, le persone che tentano il di smuovere il cubo sono gli “oltre-uomini”, in quanto hanno fatto loro la volontà di potenza. Secondo Nietzcshe, la volontà di potenza è il senso dell’essere, è la vita intesa come volontà espansiva: la molla della vita non è il piacere o l’istinto di sopravvivenza, ma la spinta dell’autoaffermazione. La volontà di potenza si incarna nell’oltre-uomo, che è “oltre” non solo perché supera l’uomo del passato, ma anche perché la sua essenza è auto superamento di sé.

Il giocatore oltre-uomo è proiettato al futuro.

🌿 NELLA VITA: tutti noi abbiamo dei sogni e dei desideri, abbiamo delle speranze che quotidianamente nutriamo e delle aspettative che arricchiscono il nostro cammino. Cosa ci aspettiamo dal nostro futuro? Quali sono i nostri obiettivi? Come ci vediamo tra qualche anno? Sono domande importanti, che consciamente o meno, ci poniamo molto spesso.

Per sapere quale strada percorrere è fondamentale capire dove bisogna andare!

E poi? Beh, poi bisogna fare il primo passo e cambiare angoli e spigoli…

Prendere in mano la propria vita🎲 IL CUBO di RUBIK: E nel frattempo il nostro cubo si andrà poco a poco componendo. La volontà di potenza, per Nietzsche, si concluderà con un ritorno all’uguale, poiché essendo principio e fine di ogni cosa, la volontà di potenza ritorna eternamente. Analogamente anche il cubo, una volta completo ritorna sempre alla sua volontà: e nel momento in cui sarà ricomposto, utilizzando una qualsiasi combinazione di mosse il cubo tornerà sempre ordinato.

Quando finalmente la tua vita è davvero autentica?

Il percorso di maturazione è completo. Le facce del cubo sono ordinate e uniformemente composte. Sono 6, proprio come le nostre emozioni principali (Rabbia, Tristezza, Gioia, Sorpresa, Paura e Disgusto). Sei facce. Pirandello adesso potrebbe raccontarci di come noi uomini indossiamo delle maschere, che cambiamo in modo così veloce da non far vedere mai chi siamo veramente. Ma per il cubo non è esattamente così: qui non si parla di maschere, ma di facce? Sempre presenti, anche quando non si vedono.

Tutto dipende dalla nostra posizione  rispetto al cubo e rispetto alle altre vite che abbiamo attorno, dalle angolazioni, dagli spigoli… c’è chi vedrà la nostra parte verde, chi magari leggerà nella rossa, chi approfondirà la blu: eppure, ogni cubo, ogni vita, racchiude al suo interno tutto.

Dobbiamo essere coscienti di poter godere della compagnia di alcune persone, senza conoscerne alcuni aspetti; ugualmente, dobbiamo avere la consapevolezza che nessuno potrà mai vedere in contemporanea tutti i colori di cui siamo composti; a volte questo sarà positivo, a volte no. L’importante, per una vita serena, è riuscire a coglierci dentro al nostro cubo, riuscire ad osservare le radici della nostra vita e valutare quanto i nostri colori siano sereni e quanto invece scomposti, avere il coraggio di cambiarli, di tentare e di giocare.

La vita 🌿 è un gioco che occorre prendere in mano!

A presto,
Giuseppe M.

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