Facciamo un gioco! Sei nel bel mezzo alla giungla. 🌳🌿 Ad un certo punto… le foglie si muovono, la selva si apre e compare un indigeno!! La lingua che parla è a te sconosciuta. L’unico modo che hai per comunicare con l’uomo che hai di fronte sono le condivisione delle vostre radici comuni ed umane: devi tentare qualche espressione che possa comprendere, un linguaggio non verbale che riesca a capire. Però tu vivi in città, lui tra liane e ghepardi: riuscirete a capirvi?

  • RISPOSTA BREVE: Tendenzialmente sì, utilizzando soprattutto 5 espressioni emotive comuni a tutti
  • RISPOSTA ACCURATA: Esistono 5 espressioni che tutte le persone del mondo condividono; un celebre studio lo ha dimostrato! Nell’articolo te lo racconto 🙂

Inside Out: un cartone animato che parla di emozioni

Se non lo hai ancora visto, beh, fallo! Non si è mai troppo grandi per potersi godere un gran bel cartone animato della Walt Disney. Il film (NO SPOILER, tranquilli) parla di una splendida avventura all’interno della mente di una ragazzina di undici anni.

I protagonisti indiscussi sono alcune delle nostre emozioni: Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto: ovvero, le nostre emozioni.

➡ Ma come mai proprio queste cinque emozioni?  Non si tratta di un escamotage del cinema o di una licenza artistica della Disney: questa volta i creatori della pellicola si sono dati davvero tanto da fare e prima di realizzare questo cartone animato hanno studiato davvero molto, soprattutto Ekman e la sua teoria sulle emozioni e le espressioni facciali.

Ekman e l’universalità delle espressioni

Sono diversi i modi di esprimere le emozioni e il volto è sicuramente un canale vincente. Attraverso le espressioni noi riusciamo a cogliere alcune indizi che ci fanno capire l’umore della persone. I movimenti delle labbra? L’intensità dello sguardo? Il corrugare o il distendersi della fronte? Sono tutti segnali che ci aiutano a cogliere le emozioni e gli stati d’animo.

Nel mondo condividiamo tutti le emozioni scoperte da Ekman e FriesenPaul Ekman, importante psicologo statunitense, fu un pioniere nel campo del riconoscimento emotivo tramite le espressioni facciali. Secondo Ekman esisterebbero alcune espressioni comuni a tutte le persone del mondo.

Tali espressioni devono essere:

  1. Unitarie e chiuse;
  2. Universalmente condivise;
  3. Specifiche per ogni emozione.

Nel momento in cui un’espressione ha queste caratteristiche, allora per Ekman è universale.  Indipendentemente dal sesso, dalla scolarizzazione, dalla cultura di appartenenza ecc. queste espressioni emotive sarebbero uguali per te, per me, per chi vive in America o nel deserto Australiano. Insomma, anche tra noi e un indigeno della giungla esisterebbe un terreno comune d’intesa!

La domanda allora diventa: quali sono le espressioni emotive universali?

Il più famoso esperimento sulle emozioni

Le espressioni facciali di Ekman sono state riprese dal film Disney Inside OutPer verificare l’universalità delle emozioni, Ekman condusse un esperimento che lo rese famoso in tutto il mondo. Presentò, ad un gruppo di soggetti provenienti da culture diverse, alcune fotografie raffiguranti volti intenti in una serie di espressioni emotive. Queste fotografie vennero presentate negli Stati Uniti, in Brasile, in Cile, fino in Giappone.

La cosa sorprendente è che tutti i soggetti sperimentali associavano ad alcune foto una gamma precisa di emozioni: queste foto rappresentavano quelle che secondo Ekman erano le espressioni emotive fondamentali, ovvero le emozioni primarie del genere umano:

⬆⬆⬆ Proprio quelle del film Inside Out! ⬆⬆⬆

Che si viva in città o nella giungla nera siamo tutti uomini

Qualcuno criticò l’esperimento. Si ipotizzò, ad esempio, come le culture prese in considerazione avessero avuto probabilmente molti contatti fra di loro, tali da creare una condivisione di determinate emozioni. Allora, Ekman con il collega Friesen (1972) effettuò lo stesso esperimento con culture pre-letterate della Papua Nuova Guinea, del Borneo e con i Dani – una popolazione dell’Indonesia. Il risultato? Identico!! 😯😀

Se proprio vogliamo essere precisi, a volte l’espressione di sorpresa veniva confusa con la paura. Ekman argomentò così questa confusione:

“… il primo istante di molte paure non è forse un moto di sorpresa? Infatti, in un ambiente naturale praticamente tutto ciò che sorprende e cioè un evento improvviso o insolito, è potenzialmente pericoloso ed evoca l’avvicinarsi di un predatore o di un nemico …”

Ecco quindi svelata la scelta cinematografica della Disney: non è assolutamente un caso aver scelto Gioia (e Sorpresa), Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto come protagonisti di un film!!

Nella giungla, come in città: ogni uomo nel mondo condivide le stesse emozioni principali💫➡ In conclusione

Anche nella giungla, un indigeno condivide con noi le nostre stesse emozioni

Che si abiti in città – tra lo sfrecciare dei motorini, la disco della movida e il cartellino da timbrare – o che si viva tra il verde delle felci, i tamburi dei rituali ed i tramonti lungo il fiume, qualsiasi siano le nostre vite, le nostre favole, le nostre storie, i nostri racconti, siamo uomini tra gli uomini nel mondo. Tutto questo è bellissimo: non so il tuo parere, ma a me piace pensare che il grattacielo della metropoli e l’albero della giungla condividano assieme la stessa radice comune, che ci rende tutti splendidamente vicini, tutti meravigliosamente umani. ❤💕

A presto,
Giuseppe Marino