“Come si presta supporto psicologico in una situazione drammatica?” Questa è una di quelle domande che mi viene spesso fatta durante i corsi di primo soccorso, le lezioni in Croce Rossa e talvolta anche ai master dei quali sono docente.

Quando si è di fronte ad un emergenza, ad un evento improvviso, un incidente inatteso, una catastrofe o un disastro è naturale sentirsi smarriti e sconfortati. Il contesto al quale eravamo abituati è drammaticamente sconvolto. Si avverte un forte divario tra ciò che si è perduto, quello occorre e le necessità a cui si può effettivamente dare risposta.

In questi momenti però è anche vivo e forte il desiderio di aiutare, di dare conforto, di sostenere chi, più di noi, si trova in difficoltà.

Per essere allora davvero efficaci è necessario comprendere la delicatezza del momento:

  • sia per chi ha vissuto direttamente il dramma;
  • sia per noi che proviamo a dare sollievo.

➡ È quindi indispensabile avere una buona preparazione per agire (o non agire) al meglio delle nostre possibilità.

Come posso imparare davvero ciò che leggerò?

Desideri cogliere a fondo i contenuti di questo articolo? Ti consiglio allora di dedicare pochi minuti anche alla lettura di: “Come trasformare i contenuti che ti interessano in benessere pratico.”

⚠ Conoscere per prevenire e/o per agire in modo tempestivo

È importante creare una rete durante le emergenze

Da psicologo mi trovo spesso ad affrontare situazioni difficili, dure, talvolta tragiche: molte delle quali sono frutto della procrastinazione e del rinvio. In queste occasioni, quando i campanelli d’allarme vengono trascurati per molto tempo, le voragini che si creano possono divenire talmente grandi che non sempre si riesce a ricucire la ferita. La prevenzione, la cura, la custodia sono alla base per una società serena e una qualità della vita migliore.

Non sempre però è possibile intervenire in anticipo; a volte il dramma colpisce senza campanelli d’allarme. In questi e in tutti i casi di emergenza occorre quindi agire tempestivamente, ma soprattutto con professionalità.

8 modi per prestare supporto psicologico

Nei contesti di emergenza occorre ordine. In una situazione caotica, movimentata, dove le strutture quotidiane vengono a mancare e le abitudini tendono a destrutturarsi, è necessario creare un sistema contenitivo. In questi casi, darsi uno schema logico, possibilmente sequenziale può essere d’aiuto.

Per questo, di seguito ti riporto una sequenza di 8 azioni per prestare supporto psicologico (rielaborate dalle linee guida del professor Luca Pietrantoni, professore ordinario all’Università di Bologna):

Se ne hai la possibilità scegli sempre di chiedere aiuto

Saper comunicare e come comunicare in emergenza è fondamentaleTutte queste azioni, come avrai intuito, richiedono una competenza comunicativa importante. Improvvisarsi soccorritori o terapeuti della salute mentale può essere pericoloso sia per le persone che intendiamo soccorrere, ma anche per noi che desideriamo prestare aiuto. All’interno di questi punti puoi trovare comunque una piccola bussola per:

  • Orientarti nei primi momenti di difficoltà;
  • Comprendere quali pratiche promuovere e  cosa evitare;
  • Farti un’idea su cosa riusciresti a fare e ciò per cui invece puoi a tua volta chiedere aiuto.

Ricorda sempre che esistono professionisti specializzati nel supporto psicologico in emergenza: come abbiamo detto prima conoscere aiuta a prevenire ed agire meglio. Preferisci sempre una preparazione completa, piuttosto che agire di pancia. Se ne hai la possibilità, scegli di chiedere aiuto!

➡ ps. Se l’argomento ti interessa, ti consiglio di leggere “Manuale di psicologia dell’emergenza” di Fabio Sbattella.

Infine …

Durante le ore difficili dell’emergenza affrontiamo il tempo come uomini tra gli uomini. Non nascondiamoci, non tramutiamo il dramma in conflitto sociale, non utilizziamo la sofferenza come un’arma. Esercitiamo l’umanità. Non sarà facile, ma cerchiamo nel nostro piccolo di creare noi nuovi ponti di condivisione e confronto: per continuare ad avvicinarci e mai più per dividerci.

A presto,
Giuseppe Marino