“Ciò che è peggio del peggio, è l’attesa del peggio” dice Daniel Pennac ha ragione. Mi capita frequentemente di incontrare persone con disturbi di ansia:

L’ansia è un disturbo invalidante, che può mettere davvero in difficoltà la persona che ne soffre. Fare i conti con l’ansia significa mettere sempre in discussione ciò che verrà!

In questo articolo ti parlo di una suddivisione che spesso viene fatta dell’ansia: tra quella di stato e quella di tratto. Scoprire quali forme assume la nostra ansia può aiutarci a combatterla con gli strumenti più adatti! Scopriamo, allora, assieme che differenze ci sono tra i vari tipi di ansia di una persona!

Trova le differenze!

… ti ho presentato due racconti un “pochino” ansiogeni 🤣. Avrai anche notato che sono molto simili tra loro: entrambi descrivono una situazione particolarmente agitata, tutti e due utilizzano gli stessi intercalari, le stesse pause e una simile punteggiatura nel riprendere (quando riescono) fiato … eppure, c’è una differenza sostanziale tra i nostri due personaggi.

Quale? ➡ Ebbene, abbiamo a che fare con due stili di ansia differente. Se non ci hai fatto caso prova a rileggerli. Noterai che:

  • Il primo testo parla di un’ansia cosmica🌀, totalizzante, che pervade ogni giornata, ogni minuto, ogni secondo della vita del nostro narratore;
  • Il secondo intervento, invece, è tendenzialmente più preciso 🔎 del primo: Lunedì = ansia. Due stili di ansia differenti. Precisamente, nel primo caso parliamo di ansia di tratto; nel secondo di stato.

Ansia: un po’ di storia

La distinzione tra ansia di stato e ansia di tratto ha origine nel 1961. Cattel e Scheier, psicologi interessati ai disturbi relativi alla sfera ansiogena, suddivisero l’ansia a seconda del tipo di manifestazione e delle conseguenze dirette sulla vita delle persone. Successivamente, questo binomio fu rielaborato da Spielberger e collaboratori, in particolare con lo sviluppo della loro scala di autovalutazione, la State-Trait Anxiety Inventory – STAI del 1970, uno degli strumenti generalmente presenti nella cassetta degli attrezzi dello psicologo.

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Ti piacerebbe creare un effetto farfalla, per cui da una semplice lettura puoi dar vita ad un’autentica rivoluzione? Ti consiglio allora di leggere anche questo breve articolo su “Come trasformare i contenuti che ti interessano in benessere pratico.”

Ma quando si parla di tratto e quando di stato?


Qual è il tuo stile di ansia? 🤔

Come ho scritto nel mio libro “Una vita da favola”: l’ansia è un disturbo complesso, che coinvolge la persona in modo particolarmente dinamico. Lo colpisce nell’insieme: dalla sfera sensitiva, a quella organica; dalla mente al comportamento evidente. Riuscire a riconoscere il nostro stile d’ansia, cogliere le forme in cui si presenta e le correlazioni con il contesto e le esperienze che lo innescano sono passi fondamentali per recuperare il controllo della nostra vita e arricchirla, finalmente, con una serenità… di tratto! 🌿☯