Amore e odio vanno a braccetto? Se è vero che non vi è bontà senza perfidia, primavera senza inverno, Luna se non vi è Sole, è giusto quindi pensare che Amore e odio siano fratelli?

Ti odio e ti Amo, perchè mi accade?

Conosciamo tutti e benissimo l’incipit e il titolo della poesia (o meglio del carme 85) di Gaio Valerio Catullo, Odi et Amo! Odiare ed Amare: è possibile? Un dilemma che attraversa i secoli e che ha corrotto le riflessioni di tanti uomini. Di seguito il distico elegiaco che compone per intero il brano:

Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.

Odio ed amo. Perché lo faccia, mi chiedi forse?
Non lo so, ma sento che succede e mi struggo.

Sembra proprio che l’antico romano non riesca a scindere l’odio e l’Amore. La rabbia, l’aggressività, dall’affetto e la grazia. Come sia tutto questo possibile non riesce a capirlo e Gaio Valerio si strugge. Ma forse non è proprio così, forse il poeta ci indica la strada per la risposta.

Essere innamorati: accettare il pericolo

L’Amore è un sentimento totalizzante. Sul tavolo verde del destino stiamo puntando noi stessi: il rischio è sempre alto, tuttavia è necessario per vincere. Le emozioni che ci interpellano alla vita sono tantissime, gestire queste emozioni sembra impossibile. Il pericolo è dietro le porte e si può concretizzare nel piccolo o grande tradimento della persona amata. In Amore siamo vulnerabili. Dobbiamo accettarlo!

Essere innamorati: accettare il pericolo

Senza questi presupposti non sarebbe possibile il dolce sortilegio della perdizione, della scoperta, del rinnovo. L’armonica poesia dell’ascolto, che apre a un nuovo vocabolario della vita, è possibile solo scoprendo il fianco e affidando la nostra intimità a quella persona nel cui incontro è possibile aprire le porte del nostro io futuro. Se vogliamo cogliere i frutti dell’Amore dobbiamo accettare i pericoli che si celano nel bosco.

Attenzione però! Accettare il senso del pericolo, non significa sottostare alle leggi dell’altro; inoltre, il timore per il dubbio non deve farci discolpare un’azione violenta o giustificare con leggerezza n comportamento!

Quando l’Amore s’accende e l’odio divampa

Quando l'Amore s'accende e l'odio divampaUn fraintendimento, una parola brusca, un gesto o un fatto inatteso e scoppia il pandemonio! La coppia alza la voce, volano gli insulti, le ingiurie e le calunnie. Ognuno si sfoga e riversa sull’altro tutta la tensione possibile: l’Amore traballa e l’odio danza.

In quel momento ci ricordiamo del pericolo: ci ricordiamo di quanto sia potente il nostro partner. Difatti, nella relazione, il nostro corrispettivo ha un enorme potere nei nostri confronti: glielo abbiamo concesso noi. Aggredire diventa allora natura, attaccare per difendersi è quasi automatico: la rabbia cresce e l’odio striscia all’interno della coppia e fa ruggire i due amanti.

Quindi sì, Amore e odio vanno assieme perchè uno è il mezzo per crescere, l’altro è il tentativo di preservare la nostra povera, ma indispensabile integrità. L’aggressività mette in guardia l’altro e gli ricorda la dualità della coppia, che per quanto assieme si è divisi, che ci sono limiti da non superare: insomma, non ci sono servi ne padroni, nessuno può fare ciò che vuole.

Quando l’Amore vince sull’odio…

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Il litigio si sta spegnendo, negli occhi dei due amanti si legge la reciproca resa. I partner si avvicinano, si sfiorano, in silenzio si ascoltano, si baciano e sotto le coperte le nubi si diradano e il cielo si fa più terso. L’aggressività dell’odio cede il passo all’Amore; nell’incontro di anime si celebra la vita, la resistenza al male, la vittoria sulle pulsioni più scure. La luce della sopravvivenza ha battuto la notte.

Quando l’odio non accenna a diminuire, quando il male non si controlla

Come si augura sempre che l’Amore sconfigga le tenebre, può capitare che l’odio soffochi il sentimento di due innamorati. Quando questo accade in pericolo vi è la salute mentale di entrambi i partner, e talvolta persino la vita. L’odio può annientare l’oggetto d’Amore e al contempo noi stessi.

L’aggressività può tramutarsi in ricerca del controllo, la gelosia diventa uno strumento per non perdere il potere, l’odio può trasformarsi in gesti e azioni volti a distruggere chi ci fa sentire in difficoltà. Come riassume bene anche U. Galimberti, filosofo e psicologo:

Questa è la storia di ogni serial killer che uccide le donne perché hanno un potere su di lui. Esse infatti eccitano il suo desiderio e quindi, i suoi occhi, detengono il potere sulla sua gratificazione o sulla sua frustrazione.

L’odio innesca la stessa scintilla: muove le stesse corde dell’anima che cercano il riscatto della dipendenza e tuttavia spesso percorre strade irrazionali e dannose. Nel mio lavoro da psicologo mi capita di aiutare le persone ad ammettere il sentimento d’odio, accettarne la natura e capire quali alternative possano esservi per non cedere all’ira e non scadere nella violenza (psichica o fisica) che è l’anticamera della bestialità a discapito dell’umano.

A presto,
Giuseppe M.